Ricevere l’invito a una festa di compleanno fa sempre sentire un po’ speciali e così è accaduto anche a me, quando Surange, il capo famiglia di Serendib, ci ha aperto le porte del proprio locale per celebrarne l’anniversario. E non si tratta di un anniversario qualsiasi, bensì del venticinquesimo, un quarto di secolo che certifica il successo di un sogno, di un’idea.
Domenica, ora di pranzo, via Volta, un cielo grigio d’aprile che minaccia pioggia e chiama sbadigli. Ma poi il colore. Il calore. Un brio contagioso si sprigiona dal sorriso accogliente di Surange, che accetta subito di brindare a questa giornata in cui clienti affezionati si radunano nella gioia di condividere. Le bollicine sono un metodo classico rosé indiano, ottime, come pure il Sauvignon Blanc Sula.
Edo e io ci accaparriamo un tavolo appartato, da dove si possa apprezzare l’atmosfera senza rimanerne assordati, quindi passiamo al buffet, facendoci strada in mezzo a un trio di musicisti erranti, ingaggiati per l’occasione.
Compongo un piatto misto, grazie al quale estendo la mia conoscenza del menù. Manzo in salsa piccante ai peperoni e pollo al curry giallo si accomodano sul palato come burro. Certo l’effetto non sarebbe altrettanto gradevole se mancasse l’azione mitigante dei pani chapati e naan o del profumatissimo basmati. Non meno gustose sono le preparazioni vegetariane, a cominciare dalla ratouille di patate, le melanzane in “caponata orientale”, i ceci saltati. La scoperta del giorno per me è rappresentata dal Dhal, una crema di lenticchie rosse soavemente insaporita da semi di coriandolo.
Mentre le spezie alzano la temperatura, due percussionisti e una danzatrice in abiti nativi diffondono ritmi ipnotici che coinvolgono gli ospiti in un’esperienza collettiva.
E allora non mi resta che dire nuovamente auguri e lunga vita, Serendib!